10/27/2012

The Italian boy: Sarah Wise e i trafugatori di cadaveri

Oggi vorrei parlare di un'autrice inglese praticamente sconosciuta in Italia ma che invece gode di un'ottima reputazione a Londra: Sarah Wise.

Dopo aver conseguito un MA in Studi Vittoriani presso l'Università di Londra, ha scritto alcuni libri davvero interessanti che riguardano alcuni aspetti misteriosi e poco noti della storia di Londra e dei londinesi nel periodo vittoriano, come The Blackest Streets e Inconvenient people.

In particolare, vorrei parlare del suo primo libro, intitolato The Italian Boy: Murder and Grave-Robbery in 1830s London. Si tratta di un saggio storico che indaga in maniera interessante ed esaustiva il mondo dei "trafugatori di cadaveri" nella Londra ottocentesca, i cosiddetti Body Snatcher tratteggiati da Robert Louis Stevenson in uno dei suoi racconti. 

I Riesumatori di cadaveri
Abbiamo già parlato dei cosiddetti Resurrezionisti in un recente articolo dedicato alla mostra Medici, Dissezioni e Riesumatori di cadaveri ancora in corso al Museum of London. Ebbene, il saggio storico in questione si occupa di una vicenda di cronaca nera che colpì l'immaginazione dei londinesi e che ha a che fare, come già detto, proprio con i riesumatori di cadaveri della prima metà dell'Ottocento.

La vicenda si svolge nei primi anni Trenta dell'Ottocento e riguarda, nello specifico, una serie di omicidi commessi nell'East London da una gang di Resurrezionisti, soprannominati The London Burkers, che operavano nel mercato nero dei cadaveri, nato sullo sfondo dei cimiteri e dei bassifondi di Londra descritti da numerosi romanzieri, a cominciare da Charles Dickens

Ma The Italian Boy non è un romanzo, non è fiction. E' piuttosto una scrupolosa inchiesta che ha come sfondo gli slums dell'East London e come protagonisti spietati, ma anche grotteschi criminali, disposti a tutto pur di guadagnare un bel gruzzolo.

The London Burkers
La banda era composta da John Bishop, Thomas Williams e James May, più un altro compare che li aiutava a trafugare cadaveri dai cimiteri e a piazzarli nel mercato. A quanto pare, in una decina d'anni, la gang disseppellì qualcosa come 1000 corpi che furono venduti ai vari ospedali e College di Londra.

Poiché il disseppellimento era un'attività faticosa e dispendiosa, a un certo punto i trafugatori decisero di uccidere una donna paralitica e suo figlio (il 9 ottobre 1831), nonché un ragazzino (il 21 ottobre), per avere "materiale" fresco e pulito da consegnare agli studiosi di anatomia.

Qualche tempo dopo, tra il 3 e il 4 novembre, a Smithfield uccisero anche un ragazzino di origini italiane, l'Italian boy che dà il titolo al libro. Un lavoro facile che tuttavia spalancò le porte dell'inferno a Bishop e Williams che, la notte del 5 novembre, più volte provarono a vendere il corpo del malcapitato scugnizzo a diversi medici e professori ma senza risultato.

Fu Richard Partridge (il famoso chirurgo che visitò Garibaldi) del King's College ad accorgersi che il giovane cadavere non era stato mai sepolto e ad avvisare la polizia.

I criminali furono arrestati. Solo Bishop e Williams vennero riconosciuti colpevoli di omicidio. Ironia della sorte, una volta giustiziati, i loro corpi furono utilizzati, come consuetudine, per essere dissezionati in pubblico: Bishop al King's College, Williams presso il teatro anatomico di Great Windmill Street.

Londra: bassifondi e traffico di cadaveri
Al di là della vicenda in sé, il libro è un'ottima fonte di informazioni per comprendere lo squallore delle condizioni di vita nei sobborghi londinesi. Ha il merito, inoltre, di gettare un po' di luce sull'attività dei Resurrezionisti e sul business criminale della vendita e del commercio di cadaveri nella Londra vittoriana e dell'Ottocento.

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