9/03/2012

430 Kings Road, Fine del mondo. Breve storia di una boutique mitica

Karl Marx - Anarchy Shirt by Westwood and McLaren
Fine anni Sessanta, primi anni Settanta. Per l'immaginario giovanile il concerto di Woodstock rappresenta la realizzazione provvisoria di un mondo dove l'amore e la pace possono davvero regnare. Ma la sua spinta propulsiva e ottimistica, basata sul principio della fantasia al potere, è quasi terminata.

In quegli anni, la cultura utopistica e modernista hippy è ancora di moda. Anche a Londra. Ma le avanguardie postmoderne lentamente si affacciano sulla scena di un mondo che, a poco a poco, vede le grandi narrazioni sul viale del tramonto.

La recessione e la disoccupazione segnano un'inversione di marcia, offuscando il credo di un mondo migliore. Un'ondata nichilista invade le strade di Londra. C'è voglia di ribellarsi e di distruggere un sistema che non si è saputo evolvere. L'esistenza si rivela sempre più precaria. Sono anni di lotte per i lavoratori inglesi e non solo. Senza contare che, nel 1979, Margaret Tacher diventa Primo Ministro.

Tra le subculture più agguerrite c'è quella punk che, prima di farsi moda e costume, è un modo d'essere e di vedere il mondo: nessuna illusione e nessun futuro; nessuna ingenuità e nessun ritorno alla natura. L'emarginazione è la sola risposta: vestiti strappati e scuciti; creste di capelli colorati; spille e catene. Marci e di poco valore, si vestono di scarti. Volti pallidi e trucco esasperato.

A shop unlike anything else going on in England

Nel 1971, al 430 di King's Road, Malcom McLaren e Patrick Casey aprono una boutique destinata a fare storia. Si chiama Let it Rock e si trova a Chelsea, in una delle strade più lussuose di Londra.  

Let it Rock

Precedentemente, negli stessi locali di King's Road, già durante i Swinging Sixties, si erano succeduti alcuni negozi di vario genere, per lo più di tendenza Hippy, Pop, etc. Nel 1970 il negozio si chiama Paradise Garage ed è gestito da Trevor Myles. L'insegna del negozio è realizzata con pezzi di bambù, sotto la quale, all'esterno, fanno bella mostra di sé alcune pompe di benzina americane anni Cinquanta: un angolo d'America dove si vende abbigliamento, nuovo e usato, proveniente da Manhattan.

Malcolm McLaren with Vivienne Westwood at Let It Rock, 430 King's Road, 1971 - www.paulgormanis.com

Let it Rock nasce come negozio di dischi Rock'n'Roll degli anni Cinquanta nel retro del Paradise Garage. E' qui che Vivienne Westwood, compagna di McLaren, comincia a creare e comporre vestiti in stile Teddy-Boy; quindi inizia a venderli, riscuotendo un ottimo successo. Inoltre, la coppia disegna costumi per produzioni cinematografiche e teatrali. Così, il Paradise Garage si trasforma nel mitico Let it Rock. Pelle, cerniere e fibbie la fanno da padrona.

Nel 1972 il negozio cambia nome: Too Fast to Live, Too Young to Die. Scritta bianca su sfondo nero con tanto di cranio piratesco in mezzo. Il nome deriva da un claim per un giubbotto britannico in pelle da motociclista. I riferimenti iconografici non sono più i Teddy Boys ma i Rockers e la sottocultura punk. 

Nel 1974 lo shop cambia ancora: Sex. L'insegna rosa shocking in plastica invita a tradire la tradizione ed essere più trasgressivi. La commessa del negozio, Jordan, è ancora ricordata per la sua bellezza e il suo fascino, accattivante e seduttiva: frutto anche del suo look plastico e del trucco esagerato. Nel negozio nasce  il gruppo punk rock dei Sex Pistols, dei quali McLaren è il manager.

La boutique diventa famosa per la vendita di indumenti in stile fetish e bondage. Alle marche più conosciute, come la leggendaria Atomage Leather Couture di John Sutcliffe, si aggiungono i pezzi creati dalla coppia Westwood McLaren, attraverso un mix geniale di elementi proto-punk e porno.

Sex Pistols T-shirt - www.vam.ac.uk

Nel 1976, l'anno in cui i Sex Pistols pubblicano Anarchy in the UK, il negozio cambia ancora nome: Seditionaires - Clothes for Heroes. L'accostamento apparentemente casuale degli indumenti; la ricerca del disturbo visivo e offensivo; spille e cerniere; i capi e gli oggetti degli anni Cinquanta. Tutta l'iconografia del fashion punk è ormai presente. Tra le varie creazioni, non si possono non ricordare le t-shirt con stampe e scritte provocatorie e politicamente schierate. L'imperialismo, la religione, la monarchia e il nazismo sono i bersagli prediletti di queste magliette "contro il sistema".

Celebre anche la serie di "Camicie Anarchiche" realizzate a partire da uno stock di shirt Wemblex degli anni Cinquanta-Sessanta. Tra i vari particolari iconici di queste Anarchy Shirt, la fotografia di Karl Marx cucita sul davanti. A quanto pare, il filosofo tedesco fu scelto perché non fu mai un "politico" (in senso dispregiativo) ma piuttosto un libero pensatore che si oppose al sistema, uno "scrittore di idee" dalle cui opere nacquero tutti i movimenti di lotta dei lavoratori. Marx, inoltre, spese i suoi ultimi anni di vita a Londra ed è sepolto a Highgate.

Malcolm McLaren Vivienne Westwood Seditionaries Anarchy Shirt - www.anothermag.com


Nel 1980, dopo la fine dei Sex Pistols e con la diffusione della moda punk, il negozio viene ribattezzato World's End, nome che ha conservato sino ad oggi. Riconoscibile dal grande orologio le cui lancette girano in senso antiorario.


Per saperne di più:
Vivienne Westwood